Nei dintorni...
Capalbio
Capalbio, piccolo borgo medievale costituisce l´ultimo lembo costiero della Toscana meridionale, nel cuore della Maremma. Sono evidenti qui le tracce di una storia profonda e misteriosa, dove la natura appare forte e selvaggia, ricca di contrasti tra il mare, la macchia, la campagna. In questa terra l´uomo e il territorio sono gli artefici di una storia antichissima dove gli Etruschi e poi i Romani hanno lasciato le loro tracce.
Parco archeologico di Vulci
Vulci è un'antica città etrusca che si trova nel territorio dell'odierna Montalto di Castro, in Provincia di Viterbo nella maremma laziale.
Al Parco Naturalistico Archeologico i visitatori possono ammirare gli scavi archeologici dell’antica metropoli etrusco-romana di Vulci, le nobili tombe etrusche, i reperti esposti nel Museo Nazionale Archeologico, il tutto immerso in una Natura dai tratti incontaminati, che offre colori, suoni ed emozioni sempre diverse.
I visitatori possono scegliere di ammirare la Natura e la Storia di Vulci passeggiando con tranquillità lungo uno dei Percorsi segnalati: il percorso breve (km.2,300), il percorso completo (Km.3,500), il percorso natura (km 1,500),che consentono di visitare gli scavi archeologici della città etrusco-romana senza perdere il Laghetto del Pellicone, “tappa obbligata” di ogni percorso.
Il Giardino dei Tarocchi
Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico situato in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione comunale di Capalbio (GR) in Toscana, Italia, ideato dall'artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi.
Oasi WWF Lago di Burano
L’Oasi si estende per 1010 ettari ed è gestita dal wwf.
Si tratta di uno stagno costiero sopravissuto ad un antico lago la cui superficie è di 140 ha e la profondità media è di un metro.
Il lago è collegato al mare da un canale parzialmente artificiale che viene aperto a seconda delle esigenze.
L’oasi comprende anche 12 km di spiaggia e duna ricoperta da macchia mediterranea.
Il parco offre: percorsi natura attrezzati anche per inabili motori, osservatori e torri
di avvistamento, capanni fotografici, giardino delle farfalle, area faunistica della moretta tabaccata, foresteria con uso cucina, centro visite con sala di proiezioni anche in 3
Dimensioni.
Visite guidate, educazione ambientale, ricerca scientifica, sorveglianza, censimenti dell’avifauna, campi di lavoro per adulti.
Comprensorio dell'Argentario
Il Monte Argentario è un promontorio che si protende nel Mar Tirreno in corrispondenza delle due isole più meridionali dell'Arcipelago Toscano; l'Isola del Giglio e l'Isola di Giannutri.
Anche l'Argentario nasce come isola, ma nel corso dei secoli l'azione congiunta delle correnti marine e del fiume Albegna ha creato due tomboli, il Tombolo della Giannella ed il Tombolo della Feniglia, che hanno unito l'isola alla terra ferma, formando nel contempo la Laguna di Orbetello.
Il Monte Argentario raggiunge il punto più alto in corrispondenza di Punta Telegrafo (635 m) ed è caratterizzato da un territorio completamente collinare e a tratti impervio, addolcito unicamente dall'opera dell'uomo che ha creato nel tempo delle terrazze dove si coltivano prevalentemente viti e ulivi. La costa, molto frastagliata, comprende cale e spiagge, prevalentemente sassose, di notevole bellezza dal punto di vista naturalistico e fa parte del Santuario dei cetacei istituito nel 1991 come area naturale marina protetta di interesse internazionale.
Viterbo
Capoluogo dell'omonima provincia nel Lazio settentrionale, la città ha antiche origini (si ritiene che Viterbo derivi dal latino Vetus Urbs, cioè Città Vecchia) ed ha un vasto centro storico medioevale – con alcuni quartieri ben conservati – cinto da mura e circondato da quartieri moderni, tranne che ad ovest, dove si estendono zone archeologiche e termali (necropoli di Castel d'Asso, sorgente del Bullicame, teatro romano di Ferento). Viterbo è storicamente nota come la Città dei Papi: nel XIII secolo fu infatti sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo Papale ospitò o vi furono eletti vari Papi. Papa Alessandro IV decise nel 1257 il trasferimento della Curia Papale nella città a causa del clima ostile presente a Roma; il soggiorno papale durò, salvo brevi interruzioni, fino a quando papa Martino IV, appena eletto (22 febbraio 1281), allontanò definitivamente la corte pontificia da Viterbo.
La città è famosa per il trasporto della Macchina di Santa Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno la sera del 3 settembre, in onore della Santa patrona: una struttura illuminata, alta 30 metri e del peso di 52 quintali, viene portata a spalla da cento uomini, i Facchini di Santa Rosa, per le vie abbuiate della città. Nel 2013 la Macchina è stata inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni immateriali dell'Umanità.
Tarquinia
La storia di Tarquinia, città madre dell’Etruria, si identifica con quella del Popolo etrusco. L’atto stesso della sua fondazione effettuata dal mitico Tarconte (da cui Tarchna) fu reso sacro
dalla prodigiosa apparizione del fanciullo Tagete nato dalle zolle di Tarquinia. Da non perdere a Tarquinia, il suo centro storico, ricco di torri e nobili palazzi; il Museo Nazionale Etrusco –
ospitato presso lo storico Palazzo Vitelleschi – in cui sono conservati i reperti rinvenuti nella vicina Necropoli di Monterozzi; la necropoli stessa con le sue 150 tombe etrusche affrescate con
scene di vita quotidiana o episodi mitologici; la Chiesa di santa Maria di Castello, in stile romanico, la Chiesa di santa Maria Valverde, risalente al XIII secolo, con la sua Madonna bizantina.
Saturnia
Nota per le sue sorgenti termali spontanee presso le cascate del Gorello (o del Mulino), e per il suo stabilimento termale, Saturnia è immersa nel territorio incontaminato della maremma Toscana.
A breve distanza le rinomate zone di mare dell'Argentario, Porto Ercole, Castiglione della Pescaia e il Monte Amiata, meta di visitatori in inverno come in estate.